Iniziamo dalla base: cos’è il bondage?
Il bondage è una delle fantasie erotiche più diffuse, è la pratica in cui si limita o si impedisce temporaneamente la possibilità di movimento di una persona e/o la sua capacità sensoriale.
Corde, catene, manette, camicie di forza, polsiere, cavigliere, cuffie, guanti sono solo alcuni degli strumenti utilizzati per il bondage. È molto comune anche l’utilizzo di cinture, sciarpe, foulard per legare i polsi o le caviglie del/la partner al letto. Forse ti è capitato di provare qualcosa di simile.
E ancora, chi non ha mai immaginato di far sesso da bendati? Anche questo è bondage.
Come si chiama il bondage con le corde? Rope bondage!
All’interno di questo termine sono racchiuse pratiche molto differenti tra loro.
Quello che ci interessa in questa sede è il rope bondage, il bondage fatto con le corde.
La corda si adatta facilmente a ogni situazione, indipendentemente dal tipo di gioco. Oltre a immobilizzare e creare senso di costrizione, la corda può essere utilizzata per adattarsi al corpo della persona legata, seguirne le forme, esaltarle, cosa che di rado è possibile fare con strumenti come polsiere e cavigliere.
Esistono tanti stili di bondage, molto diversi tra loro.
Western bondage vs Kinbaku
La principale distinzione da tenere in considerazione è quella tra western bondage e kinbaku (chiamato anche shibari o bondage giapponese). La legatura erotica come la conosciamo oggi si è sviluppata nel XX secolo negli Stati Uniti d’America e in Giappone.
In una prima fase confrontando le immagini dei due stili era possibile notare molte somiglianze. Basta osservare le legature di John Willie e Minomura Kou. Con il passare del tempo le distinzioni sono diventate più evidenti.
Diverso è il modo di realizzare le legature, spesso sono diverse anche le lunghezze delle corde e i materiali usati. Altra differenza fondamentale sta nell’estetica delle due pratiche.
Il bondage americano segue criteri occidentali di bellezza, la simmetria è una costante. Il kinbaku predilige i criteri estetici giapponesi, l’asimmetria, ciò che è in divenire rispetto a ciò che è già finito, la sofferenza viene erotizzata.
Cos’è il bondage giapponese?
L’estetica è certamente l’elemento più riconoscibile del bondage giapponese, quello che attira molte persone. In effetti il kinbaku viene spesso presentato come un’arte figurativa. Tuttavia pensare che si tratti solo di questo sarebbe quantomeno riduttivo.
La componente emotiva è la vera protagonista di questa disciplina.
Il senso di costrizione, il rapporto che si crea tra chi lega e chi viene legato.
L’essere in balia dell’altra persona, le endorfine che vengono sprigionate dalle sensazioni intense che si provano.
La possibilità di lasciarsi andare completamente tra le braccia di qualcuno per cui si prova desiderio, prendersi cura di chi si ama, esplorare l’erotismo e il piacere proprio e altrui, condividendo un’avventura che è ogni volta unica e diversa, un cammino da fare insieme. Questi sono alcuni degli ingredienti che concorrono a creare l’esperienza kinbaku.
Che si provi maggiore attrazione per le forme simmetriche del western bondage o per l’estetica giapponese del kinbaku quel che è certo è che le corde sono uno strumento molto versatile che dà a chi le usa la possibilità di esprimersi e creare esperienze stimolanti per sé e per la persona con la quale si condivide questa passione.
Cosa serve per praticare bondage?
Perché questo avvenga ci sono due principi da rispettare: il consenso e la sicurezza.
Quando pratichiamo il bondage interagiamo in modo profondo con il corpo e con la mente di un’altra persona e farlo in sicurezza vuol dire rispettare l’altra persona.
Per cominciare a esplorare potrebbe venire spontaneo cercare materiali online, copiare da foto, riprodurre legature proposte dai tutorial. Sconsiglio vivamente di affidarsi a questi strumenti: imparare da un video o copiare un’immagine vuol dire non avere la possibilità di confrontarsi con qualcuno che possa correggere eventuali errori e aiutarti a curare i dettagli della legatura. Inoltre spesso nei tutorial non si parla di sicurezza o dei materiali che sarebbe meglio utilizzare.
Il modo migliore per iniziare a legare è senza dubbio frequentare dei corsi in cui è possibile imparare la tecnica, esplorare concetti come comunicazione ed estetica e, soprattutto, iniziare un percorso insieme al/alla proprio/a partner, condividendo un’esperienza unica.
Praticare bondage in casa
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