Pure è un memoir che racconta dieci anni di inferno che l’autrice ha vissuto. Dai 15 ai 25 anni, infatti, Rose Cartwright ha vissuto immersa in una rara forma del “Primarily cognitive obsessive-compulsive disorder” (OCD) chiamata Pure O.
Quando pensiamo al disturbo ossessivo compulsivo lo leghiamo all’immagine di persone che mettono in ordine la scrivania in modo esasperante o a qualcuno che si lava le mani in continuazione o ancora a chi deve compiere un gesto come aprire una porta o accendere la luce più volte prima di ritenersi soddisfatto. Le paure associate al Pure O tendono ad essere molto più personali e terrificanti per il soggetto di quanto possano essere le paure di una persona con disturbo ossessivo compulsivo tradizionale.
Le paure di Rose riguardano la sua sessualità. Le sue giornate sono costellate di pensieri intrusivi di immagini di natura sessuale. Queste fantasie non possono essere raccontate a nessuno, tanto sono depravate, e Rose si trova a chiedersi se sia pedofila e si fa continue domande sul proprio orientamento sessuale, tanto da far fatica ad avere una relazione. Ciononostante riesce comunque a laurearsi, inizia a lavorare come giornalista e copywriter, ha dei fidanzati e viaggia per il mondo. Fa ricerche su questi pensieri intrusivi e un giorno scopre dell’esistenza del Pure O e la sua vita cambia radicalmente. Le visioni continuano ma almeno adesso Rose sa in che direzione andare per cercare una soluzione.
Pure è il racconto coraggioso di una donna che ha rifiutato di arrendersi, nonostante fosse minata in ogni momento dalle sue ossessioni e da anni di diagnosi errate e terapie fallite.
Il lettore viene proiettato nel mondo di Cartiwright, le immagini sono vivide, le ansie palpabili, le paure reali. Nonostante chi non abbia mai vissuto nulla del genere non possa davvero farsi un’idea di che cosa sia accaduto a Rose, dopo le prime cinquanta pagine viene voglia di alzarsi e iniziare a fare ricerche per aiutare la nostra protagonista come se fosse una cara amica. Nonostante la tematica impegnativa il libro scorre via che è una meraviglia, facile da leggere, piacevole, franchezza e black humor accompagnano i momenti più intensi della narrazione. La traduzione di Morena Nerri (Le sex en rose) è delicata, precisa e competente, rende giustizia all’originale e ne mantiene i toni.
Rose Cartwright dopo la laurea in Letteratura inglese, ha lavorato come scrittrice freelance, creando articoli e sceneggiature per cortometraggi, racconti e serie tv. Gli scritti di Rose sono stati pubblicati da testate prestigiose: The Guardian, The Independent, Vice e Somesuch Stories. Ha inoltre cofondato Made of Millions, un’organizzazione no profit con lo scopo di cambiare il modo in cui la società percepisce la salute mentale. Vive a Londra e Pure è il suo primo libro, che ha ispirato l’omonima serie TV di Channel 4, disponibile in Italia su RaiPlay.
Ho deciso di parlare di questo libro perché mi ha colpito molto. Non siamo abituati a vedere qualcuno che lotta così strenuamente per capire chi è, che cosa desidera, quali sono i tratti caratteristici della sua sessualità. Oltre alla sensibilissima tematica della salute mentale, questo libro porta alla luce quanto la nostra sessualità sia importante per noi nella nostra vita, nel quotidiano, e questo mi ha fatto pensare che a volte ce ne dimentichiamo. Diamo per scontato che determinate dinamiche funzionino allo stesso modo per tutti, e invece così non è. Ogni tanto sarebbe bene ricordarlo.
Voglio ringraziare Morena Nerri (Le sex en rose) per avermi parlato di questo libro in tempi non sospetti e Odoya per avermi permesso di leggerlo in anteprima.
Pure uscirà in Italia mercoledì 6 maggio 2021.
Pure – Pensieri sessuali intrusivi
Di Rose Cartwright
Traduzione di Morena Nerri (Le Sex En Rose)
Odoya edizioni, 2021